martedì 25 ottobre 2011

Articolo sulle biotecnologie

Articolo sulle biotecnologie

Le biotecnologie sono un insieme di tecniche finalizzate a produrre nuove molecole a partire da forme viventi presenti in natura, selezionati e creati in laboratorio. A partire dagli anni Settanta il termine "biotecnologie" è messo in relazione a quello di ingegneria genetica (= scienza che modifica il DNA). Gran parte delle moderne biotecnologie fa uso di organismi alterati geneticamente, che funzionano più efficacemente o in modo diverso dall'organismo originario.
Molti pensano che le biotecnologie siano una scienza moderna perché si è sviluppata nel nostro tempo, in realtà esistono da migliaia di anni... Si trattava di tecniche pratiche, senza alcuna conoscenza scientifica, risalenti a quasi 4000 anni fa, ai tempi delle antiche civiltà quali sumera, egizia, mesopotamica, greca e romana che utilizzavano i lieviti per la fermentazione del vino, della birra e del pane, mentre il latte si faceva coagulare con un enzima estratto dallo stomaco dei vitelli, per produrre formaggi, burro e yogurt.
Fu la scoperta della penicillina, nel 1928, che diede inizio alla produzione di molecole a partire dal metabolismo microbico. Nacque così l’ingegneria genetica, cioè la capacità di sfruttare le tecniche genetiche come base per le nuove biotecnologie.
Oggi l’ingegneria genetica è di fondamentale importanza in campo medico per la produzione di alcuni farmaci e vaccini. L’insulina è un farmaco vitale per i diabetici, la cui cura consiste nella somministrazione giornaliera di questo ormone esogeno. È stato possibile introdurre il gene umano per l’insulina nel genoma di un batterio e produrre così l’insulina, identica a quella umana.
Con la stessa tecnica viene prodotto, anche l’ormone della crescita, somministrato ai bambini affetti da un difetto nella crescita, l’interferone, utilizzato nella cura dell’epatite e alcune forme tumorali e l’eritropoietina per stimolare la produzione di globuli rossi nei soggetti dializzati.
I vaccini prodotti con le biotecnologie si ottengo con l’isolamento del gene che sintetizza la proteina del microorganismo che induce la risposta immunitaria. Il gene viene poi inserito in un batterio che viene coltivato in vitro e la proteina ottenuta è il nuovo vaccino, una miscela di proteine. È stato possibile produrre vaccini polivalenti che conferiscono immunità nei confronti di diversi patogeni con un ‘ unica somministrazione.
Le biotecnologie vengono usate nella ricerca di base con la creazione di topi transgenici, è possibile introdurre un gene esterno (transgene) nella linea germinale di un animale da esperimento, in modo che la progenie risulti portatrice del carattere transgenico; queste tecniche risultano utili in campo biomedico.
Nella bonifica ambientale le biotecnologie sono basilari per degradare le sostanze inquinanti presenti nell'ambiente e nel suolo, poiché si utilizzano i microrganismi degradatori o microrganismi scelti appositamente per la loro capacità di detossificazione.
Oggi, queste tecniche di ricerca applicata permettono la produzione di molti composti chimici, usati nei processi di stampa e di tintura, nella produzione di alcune materie plastiche, o aggiunti come acidificanti in alcuni alimenti, e nelle sostanze antigelo.
A partire dagli anni ottanta, le biotecnologie furono provate anche in agricoltura definendo la nascita degli OGM. Tre gruppi di ricercatori inserirono dei geni batterici, resistenti ad alcuni antibiotici, in piante sperimentali. Nacquero così le prime piante transgeniche e da allora ebbe inizio un intenso dibattito tra favorevoli e contrari, questione preoccupante che ci impegna contro l’uso indiscriminato di organismi geneticamente modificati, nocivi per la salute e lesivi per la biodiversità presente in natura. Il dibattito, in realtà, è sugli alimenti che provengono da coltivazioni OGM. Le controversie riguardano la sicurezza dei cibi transgenici per la salute dell’uomo e per l’ambiente. Per la salute dell’uomo si sa che il DNA ingerito è sottoposto a degradazione nell’ambiente acido del nostro stomaco e gli antibiotici sono degradati. Per la sicurezza ambientale, le piante GM potrebbero “contaminare” le piantagioni non GM, ma la contaminazione si può ridurre quasi al minimo seminando soltanto in campi transgenici anche se può esistere il rischio della contaminazione tramite polline.
Le biotecnologie dovrebbe accrescere le potenzialità delle tecnologie agricole tradizionali e fornire soluzioni all’avanguardia come coltivazioni di vegetali resistenti ai parassiti e alle malattie, riducendo l’uso dei prodotti chimici che danneggino l’ambiente e la salute umana. Migliorare la qualità nutrizionale dei cibi di base come il riso transgenico nel quale viene inserito il gene per la produzione di betacarotene che nel nostro organismo viene trasformato in vitamina A. Le biotecnologie rappresentano una grande promessa per l’agricoltura nei paesi in via di sviluppo, ma finora solo gli agricoltori di alcuni paesi traggono vantaggi dalle sue applicazioni.
Secondo il mio pensiero ritengo giusto l’uso delle biotecnologie nei vari campi d’applicazione, tuttavia per l’ampliamento degli OGM bisogna fare molta attenzione poiché si potrebbero distruggere non soltanto gli equilibri degli ecosistemi, ma scomparirebbe la variabilità genetica dei vegetali. Per questo motivo bisogna fare più attenzione all’uso degli OGM, senza però troncare la ricerca in questo settore, ma approfondire prima di effettuare qualsiasi iniziativa.

Lavoro realizzato da Stabile Mariabice, alunna della classe 4a sez. “E”.

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